Storie di ordinaria pandemia: un PC per tutti!
Succede che arriva una pandemia, internazionale, imprevista, improvvisa. Succede che, tra le mille preoccupazioni che sorgono c’è quella di proseguire con i percorsi didattici per migliaia di studentesse e studenti bloccati nelle loro case dal confinamento; un tema che, come cittadini – genitori – educatori, abbiamo sentito subito appartenerci.
Per rendere efficace una qualsiasi iniziativa abbiamo compreso che bisognava lavorare su tre direttive:
- ri-organizzazione della didattica
- appoggio a connessioni affidabili
- disponibilità di computer per seguire le lezioni online (per tutti gli alunni/alunne che non ne possedessero uno)
Cosa abbiamo fatto?
Per prima cosa ci siamo chiesti su quale dei fattori “didattici” avremmo potuto dare il nostro contributo ed è stato da subito chiaro che l’unico ambito in cui avremmo potuto agire con competenza e rapidamente era quello del reperimento dei pc, per cui ci siamo chiesti dove trovare i pc, le caratteristiche necessarie, come intervenire sull’hardware e sul software e a chi distribuirli.
Dove trovare i pc?
Abbiamo risposto attivando le relazioni interpersonali, ricorrendo al passaparola e al ritiro casa per casa. Quello che abbiamo imparato è che “non si butta via nulla”, ovvero che, anche in presenza di pezzi marcatamente obsoleti, è necessario procedere al ritiro per una questione di relazione e di soddisfazione emotiva di chi compie l’atto di donare. L’imprinting che ne consegue, oltre ad essere un viatico sociale, predispone a successivi contatti e donazioni di materiale.
Quali caratteristiche tecniche devono possedere i pc?
Abbiamo cercato di recuperare PC portatili, con almeno un processore i3 o successivo, che fossero possibilmente dotati di una webcam integrata, anche se, in momenti critici (ovvero pochi PC a disposizione e grande richiesta degli stessi), abbiamo recuperato o acquistato webcam esterne per permettere l’utilizzo dei device.
Che interventi fare a livello di hardware e software, per renderli efficaci?
Con un hardware rispondente alle caratteristiche del punto precedente, ci siamo diretti verso software open source: Linux è stata la scelta naturale, corredandolo di suite specifiche in grado di rendere performante il collegamento e l’utilizzo di strumenti di videoscrittura.
Come possiamo intercettare il bisogno?
La risposta efficace è arrivata tagliando completamente fuori i classici canali istituzionali (già oberati da problemi più urgenti, data la situazione e costituzionalmente elefantiaci, lenti e disorganizzati nella risposta), ovvero rivolgendoci e collaborando con le associazioni genitori delle diverse scuole. Queste realtà sono intimamente in contatto con insegnanti e famiglie e hanno rappresentato il vero “asso nella manica” per intercettare le richieste e far arrivare rapidamente i nostri PC a chi ne aveva bisogno. Questo ha portato ad un rilevante miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza del nostro progetto.